James Giallombardo (nella foto sopra), uno degli insegnanti d'inglese OISE, ha deciso di trascorrere un altro anno presso la scuola di Happy Chandara,
in Cambogia: la scuola è stata fondata dall’associazione no profit Toutes à l’école per offrire un’educazione d’eccellenza alle bambine provenienti
dalle famiglie più povere del paese, che tradizionalmente non hanno accesso all’istruzione.
James ha insegnato inglese alle bambine già l'anno scorso, tra le studentesse ci sono anche le ragazze che sono state accolte da OISE quest’estate
per un corso intensivo in UK, regalando loro la possibilità di uscire dal paese e visitare l’Europa per la prima volta.
"Ho cominciato il mio secondo anno a Happy Chandara e, in qualità di "veterano", sono stato incaricato di guidare i nuovi membri dello staff scolastico,
inclusi Izzy e Henry, gli altri due insegnanti OISE che hanno deciso di intraprendere questa avventura. Mi hanno ricordato che gli alberi di mango,
le noci di cocco a terra che impediscono il cammino e le bambine che a malapena arrivano ai pedali di una bicicletta per adulti non sono la norma in
altre parti del mondo. Un'anno fa ero anch'io costantemente colpito da questi semplici aspetti della vita in Cambogia ed è bellissimo rivivere quella
stessa sensazione di sorpresa attraverso i loro occhi.
La settimana precedente l'inizio delle lezioni è stata una corsa contro il tempo per recuperare i materiali mancanti, reperire i libri di testo, riparare
alcune piccole falle nell'edificio scolastico e finire di dipingere la nuova ala. Quando la scuola ha di nuovo aperto i cancelli, le studentesse sono
state accolte con calma e serenità, nessuna di loro ha avuto la percezione delle concitate settimane che hanno preceduto l'inizio dell'anno scolastico.
I loro sorrisi e il loro entusiasmo hanno spazzato via ogni preoccupazione e tutti quanti eravamo pronti per il nuovo anno.
Poche settimane dopo l'inizio della scuola, le vacanze di Pchum Ben stavano già arrivando: Pchum Ben è, dopo il capodanno in Aprile, la più
importante festività religiosa del calendario Khmer. La parola Ben in Khmer significa "raccogliersi" e Pchum significa
"incontrarsi", "stare insieme": ho quindi visto la città di Phnom Penh quasi completamente vuota perché tutti quanti sono tornati nei paesi di provincia
dove si riunivano con le proprie famiglie. Cibo e piccole somme di denaro vengono offerte nelle pagode ai propri antenati: così facendo i membri della
famiglia viventi possono esser benedetti con la felicità per tutto l'anno a venire.
Sono così ben informato su questa festività perché, nella settimana precedente alle vacanze, ho dato alle mie studentesse il compito di fare una ricerca
e di fare una presentazione su questo giorno così importante, in modo che anch'io avrei potuto partecipare alle funzioni nella pagoda proprio come
uno Khmer. I consigli che ho ricevuto dalle studentesse andavano dalle cose più ovvie, come quella di vestirsi in modo appropriato e di togliere le
scarpe prima di entrare nella pagoda, a cose più specifiche, come il modo in cui fare le offerte e l'ordine esatto in cui ogni azione andava fatta.
In tutta sincerità dopo che le ragazze mi hanno insegnato nel dettaglio l'etichetta che avrei dovuto osservare con precisione ero un pochino nervoso
di poter sbagliare qualcosa e involontariamente recare offesa durante la funzione. Le studentesse mi hanno però rassicurato, come non cambogiano ogni
mio piccolo errore sarebbe stato lasciato correre più facilmente.
Con tutte le informazioni a mia disposizione e una lista di raccomandazioni delle mie studentesse ho quindi sfruttato i 4 giorni di vacanza per intraprendere
un viaggio verso una delle più sacre pagode cambogiane: Wat Preah Ang, immersa in uno splendido parco nazionale alle pendici di Mount Kulen (che significa
montagna di litchi), a circa 48km da Siem Reap. Al vertice della montagna si trova l'enorme ‘Reclining Buddha’, che fu scolpito nel sedicesimo
secolo. Dalla montagna si possono ammirare anche delle splendide cascate, la cui acqua è considerata sacra. Questo importate luogo di pellegrinaggio
per i cambogiani toglie letteralmente il respiro da quanto è bello.
Appena è sorto il sole la mattina del primo giorno di vacanza ho quindi preso il motorino e intrapreso il mio viaggio verso Mount Kulen. La strada
per arrivare valeva già, da sola, il viaggio: l'acqua delle risaie rifletteva il bianco soffice delle nuvole e il verde rigoglioso degli alberi. Dopo
aver viaggiato, incantato, a lungo e senza nemmeno esser sicuro di aver preso la strada giusta, mi sono ritrovato ai piedi del monte. Ho quindi iniziato
la lenta e tortuosa salita su un sentiero rosso, accompagnato dal rumore delle scimmie e degli uccelli tropicali.
Ormai il vertice della montagna non era lontano e cominciavo a pensare a come rendere piena giustizia agli insegnamenti delle mie studentesse. Più
mi avvicinavo e più la strada si faceva affollata tra persone a piedi, persone stipate sul retro di un pick-up e intere famiglie che incredibilmente
riuscivano a viaggiare su un unico scooter.
Arrivato in cima, ho parcheggiato lo scooter e ho salito le scale a piedi nudi. Ho cominciato a seguire il suono quasi ipnotico del canto dei monaci
e mi sono lasciato inebriare dal profumo dei bastoncini d'incenso: molte persone stavano pregando, altri cominciavano il rito delle offerte di frutta
e denaro, poco lontano i bambini correvano e giocavano insieme.
E' stata un'esperienza in cui tutti i sensi erano coinvolti ed è stato bellissimo assistere ad un momento in cui la famiglia, sia i vivi che i morti,
si trovava al centro. Coesistevano il rispetto e la memoria di coloro che sono morti con la goia di fare il bagno nelle cascate e mangiare insieme
ad amici e parenti.
Credo che le mie studentesse sarebbero state orgogliose di vedermi fare la mia offerta secondo la tradizione Khmer ma alla fine ho deciso di non farlo:
ero andato con l'intenzione di seguire i riti e le tradizioni con precisione, tuttavia quando sono arrivato ho cambiato idea. Ho sentito chiaramente
l'importanza di questa festa e non ho trovato giusto partecipare al rito religioso. Forse ho avuto paura di banalizzare l'importanza di questa occasione
o forse ho sentito che non sarebbe stato giusto trasformare Pchum Ben in una sorta di moda turistica: probabilmente un po' entrambe le cose.
E' stata comunque un'esperienza incredibile e uno dei giorni più belli che ho trascorso da quando sono arrivato in Cambogia. Come cittadino straniero
sento come un mio dovere comprendere la cultura cambogiana, mi porta più vicino a sentirmi integrato. Probabilmente mi rende anche un insegnante migliore.
In alcuni casi abbracciare una cultura con rispetto e onestà significa anche guardarla da lontano."
Scritto da James